All'inizio di questa emergenza avevo deciso di non scrivere nulla al riguardo.
Le cose sono però un pò cambiate; i tempi si stanno decisamente allungando con una ulteriore proroga che coinvolgerà anche la festività della Pasqua.
E così mi lascio ad un paio di considerazioni, poche cose da dire, a mio avviso hanno già detto tanto e in tanti.
Sembra di essere stati catapultati nella brutta trama di un telefilm degli anni ‘70...
Il mio primo colloquio con Guglielmo Spotorno è stato per telefono. Dopo poco ci siamo ritrovati a parlare di come ora tutto si muova velocemente, di quanto una notizia appena pubblicata sia già vecchia, di quanto tempo si passi al cellulare senza dirsi niente.
Ad un certo punto mi dice: "Ti rendi conto che con un gettone telefonico siamo andati sulla luna! Quando il telefono non lo avevi a casa ma andavi al bar. Prendevi un caffè e poi chiedevi il gettone: il telefono stava sempre là in fondo, vicino alla toilette".
Era proprio così. Ero piccola ma ricordo bene quando andavamo in bottega da Olga e mia madre dopo la spesa o dopo il caffè chiedeva di telefonare. In pochi minuti raccontavi tutto quello che avevi da dire. Oppure ricordo quando arrivavano le telefonate a casa della vicina, veniva a chiamare mia madre: "Anna vieni, fai presto, c'è Cesarina al telefono".
E’ una nuova giornata, al mio risveglio dalla finestra entrano i raggi del sole. Oggi è proprio primavera, il primo giorno di primavera! Ho aperto la porta della cucina che da sul terrazzo, ho lasciato che il caldo mi entrasse dentro, ho guardato la campagna antistante, ho guardato gli ulivi che circondano la casa, ho guardato il mare in lontananza.
Il mare è là, uguale come tutti i giorni, come se niente fosse successo, sembra calmo, di un colore azzurro intenso quasi a perdersi all'orizzonte con il cielo e diventare un tutt’uno.
Oggi guardo fuori con occhi diversi.
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