Il "nostro" Spiderman con una sola passione: fare felice i bambini!
È il 21 marzo e siamo in pieno lockdown, da un mese esatto i twins non frequentano più l'asilo.
Le giornate sono lunghe, tutte uguali. Comincia a farsi sentire non poter uscire a fare una passeggiata. Mancano le corse con gli amici, mancano i giardinetti, la pista, la piazzetta.
È quasi sera e arriva una videochiamata whatsapp.
Si tratta niente di meno che di Spiderman: il supereroe preferito di Mario ma non solo. I gemelli sono entusiasti.
Fanno una bella chiacchierata, sono emozionati ma dopo poco Mario inizia a raccontare, a far vedere i suoi costumi e quello di Frozen della sorella. A fine telefonata i twins mi chiedono quando sarà terminato il lockdown se possiamo invitarlo a casa.
Il nostro Spiderman è Mattia Villardita, 27 anni, Savonese, impiegato. E con una sola passione: fare felici i bambini soprattutto quelli ricoverati in ospedale. Ma non solo! Nel lockdown lo ha dimostrato. Quanti bambini erano tristi o annoiati e lui con una semplice telefonata li ha resi felici! Ha chiamato bimbi non solo della provincia ma di tutta Italia addirittura anche all'estero.
Oggi è il mio turno. Chiamo Mattia al telefono. Lo voglio ringraziare di nuovo e fargli qualche domanda per conoscerlo meglio.
So che ha tantissimi impegni oltre al lavoro e mi ritengo fortunata a rubargli un po di tempo!
Ed eccoci qua:
“Mattia da cosa nasce la tua idea di indossare gli abiti di Spiderman e fare visita ai bimbi malati?( potrà sembrare scontata come domanda ma parte tutti da lì)”
“Fino ai 19 anni ho giocato a calcio e facevo il portiere. Spiderman era il mio supereroe preferito e a volte mi immaginavo di essere come lui quando saltavo da una parte all’altra della porta in campo. Ho sempre amato la storia di questo personaggio, un ragazzino che stava un pò sulle sue, che dopo essere stato morsicato da un ragno si trasforma in un potente superiore ma che una volta spogliati i panni ritorna ad essere il ragazzo di sempre umile e con i piedi per terra.
L’idea di fare visita ai bimbi malati mi è venuta ripensando a quel bambino, che ero io, che per diversi anni ha dovuto fare delle cure, a volte stando ricoverato per lungo tempo in ospedale. Ho sempre avuto la fortuna di avere accanto la mia famiglia e i miei amici, ma so bene come ci si sente; le paure che si provano, la tristezza di alcuni momenti, e quanto faccia bene un sorriso di chi ci sta intorno compreso medici ed infermieri.
Per me è stato un modo per ringraziare proprio chi mi ha curato e sostenuto.”
“La prima volta che ti sei trovato nei corridoi di un reparto pediatrico cosa hai provato? Ricordi ancora l'incontro che ti ha trasmesso più emozione?”
“Lo ricordo molto bene, la prima volta che ho indossato i panni di Spiderman ero nel reparto pediatrico dell'ospedale San Paolo di Savona che è la mia città. Ero forse più emozionato io dei bambini e del personale che ho incontrato.
Qualche mese dopo è stata la mia prima volta all'ospedale Gaslini di Genova nel reparto di ortopedia. Ho incontrato due ragazze che hanno avuto il mio stesso problema e guarda il caso ricoverate nella stessa stanza, ho rivissuto i momenti del ricovero, le emozioni erano ancora vive in me. Ho raccontato la mia storia a queste due giovani: ho provato sentimenti contrastanti, da un lato abbiamo condiviso la gioia per la guarigione, dall’altro la tristezza dei momenti più difficili.
La seconda occasione che mi ha lasciato una forte emozione è stato due anni fa, quando per la prima volta sono entrato in un reparto oncologico.
E’ stato un susseguirsi di emozioni e posso dire che quella giornata mi ha cambiato la vita. Entrare in un reparto oncologico con serenità non è facile, vedere i bambini che soffrono e che combattono un “mostro” più grande di loro, ma al contempo puoi vedere i loro occhi felici alla vista del loro supereroe, che sorridono e ti stringono la mano. E ancora incontrare i loro genitori che mi ringraziavano per aver concesso a questi bimbi qualche ora di serenità e felicità.”
“ Ho letto alcuni articoli che parlavano di un gruppo di supereroi in corsia…”
“ Si ho iniziato tre anni fa da solo, ho acquistato un costume e ho fatto le prime visite sia in ospedale a Savona sia a Genova nei reparti pediatrici. Grazie ad alcune donazioni ho potuto comprare degli altri costumi. Ho voluto far provare ad altri le mie stesse emozioni, ho creato un gruppo che a volte mi accompagna in corsia. Questa è una possibilità che metto a disposizione di chiunque abbia il desiderio di rendersi utile e dare sollievo, strappando un sorriso ai bimbi che si stanno curando. Quando capita solitamente le persone mi ringraziano perché ho dato loro la possibilità di provare grandi emozioni.”
“Mattia ancora una domanda: se ti dovessi descrivere?”
“Bella domanda, come sono se mi dovessi descrivere? Sono una persona umile, che ha sofferto tanto fisicamente e psicologicamente. Non bisogna mai dimenticare che certe malattie o problemi di salute incidono anche sulla mente e sullo sviluppo di un giovane, negli anni è cresciuta l’attenzione, da parte degli specialisti, di questo aspetto. Per quanto mi riguarda, come ho già detto, ho avuto la fortuna di avere una famiglia e degli amici sempre presenti che mi hanno aiutato.
Credo di essere una persona che si emoziona, amo la vita, la musica e tutto ciò che fa emozionare, mi faccio voler bene e cerco di dare sempre aiuto e conforto. Penso di essere un’anima di passaggio su questa terra che sente di dover fare e dare del bene a chi ne merita.
Amo più dare che ricevere, a Natale per esempio provo più gioia a fare i regali che a riceverli.”
Ringrazio Mattia per il tempo che mi ha dedicato. Ora qualche parola su questo “uomo d’altri tempi” la vorrei spendere anch’io.
Mattia è una bella persona, ha un animo buono e un cuore grande. Credo che la sofferenza delle cure da bambino lo abbiano fatto crescere in fretta e lo abbiano reso una persona migliore di altri.
E’ davvero così, è una persona piena di energia positiva, che dona con piacere facendosi carico del fardello che portano gli altri.
E’ bastata una semplice chiacchierata per sentirsi più felici, la sua voce trasmette serenità.
La prossima impresa del nostro Spiderman di quartiere è in collaborazione con l'Ospedale pediatrico Giannina Gaslini e il Bungee Center Veglio. Si tratta di un evento di beneficenza per l'acquisto di attrezzature tecnologiche e diagnostiche per curare i piccoli pazienti ospiti della struttura.
Domenica 8 Novembre 2020 Spiderman salterà dai 152 metri di altezza del Ponte Colossus di Veglio (Biella), facendo da simbolo per questa raccolta fondi. Si può contribuire direttamente a questa importante missione donando attraverso il link del sito che trovate qui sotto. Tutti insieme possiamo raggiungere un grande obiettivo di solidarietà.
Per chi se la sente il Bungee Center Veglio destinerà a questa importante raccolta fondi 10 euro per ogni salto effettuato nella stessa data dal Ponte Colossus. Contributo che sarà invece di 20 euro per chi salterà vestito, come Mattia, con un costume da Spiderman! Chi se la sente?
Siete pronti a saltare?
Cliccate qui per contribuire questa importante missione: |
Comments
Complimenti per il bellissimo post su questo ragazzo che sa far sorridere e infondere energia positiva nelle persone!