Collaboratrici domestiche: come fare un buon colloquio - Le tre regole d'oro


Questa prima guida nasce con l'intenzione di essere di aiuto ai professionisti del pulito. È rivolta a coloro che delle pulizie domestiche ne hanno fatto una professione. Ritengo però che la sua lettura possa essere di aiuto anche a chi è alla ricerca di una collaboratrice, potrete prendere spunto per le informazioni da chiedere al momento del colloquio.



Una precisazione: spesso leggerete la parola “colf” o “collaboratrice domestica”; non me ne vogliano gli uomini che svolgono questo mestiere, ( e che spesso sono molto più bravi e precisi).

Quello del lavoro domestico è un ruolo che nella storia è stato quasi sempre assunto dalle donne, negli ultimi anni questa dinamica in parte è cambiata, sia per un maggior coinvolgimento da parte dell’altro sesso nel focolare domestico, sia per la presenza di un maggior numero di donne che lavorano fuori casa. Anche il ruolo del padre è cambiato, sempre più spesso sono proprio loro ad accudire e gestire i figli insieme alle mamme.

Quindi quando mi rivolgerò al femminile non sentitevi esclusi e perdonate questa mia forma di espressione!

IL COLLOQUIO 

La prima impressione che diamo in un colloquio è la più importante e questo vale per ogni tipo di lavoro. Gli attimi successivi alla presentazione sono fondamentali: iniziamo a valutare la persona con il modo di fare, il tipo di comunicazione che utilizza, la sicurezza che  trasmette e il grado di competenza. 

Vi sono a mio avviso TRE REGOLE D'ORO da ricordare al momento del colloquio

La prima regola è quella di non parlare né troppo né poco, ma soprattutto non vendersi mai per quello che non si è; (la verità prima o poi esce e il più delle volte è prima).

Una collaboratrice domestica deve essere una persona di estrema fiducia, non va dimenticato che le famiglie vi consegnano oltre le loro chiavi di casa anche le loro abitudini, i vizi e i difetti.

Di conseguenza la seconda regola d’oro è la riservatezza; durante il colloquio non iniziate a raccontare dei fatti altrui e di come e cosa fate nelle altre case. Non dite mai alle persone come devono comportarsi a casa loro, a meno che sia un comportamento disdicevole nei vostri confronti. Vi faccio un esempio: se trovate la cameretta dei bimbi in disordine sarà vostro compito riordinare prima di pulire, se questo vi farà impiegare più tempo fatelo eventualmente presente ma non come una lamentela. 

La terza regola da non dimenticare al colloquio è quella di capire le necessità principali della famiglia. In alcuni casi vi verrà chiesto di fare le pulizie generali, in altri di occuparvi di lavaggi e stirare, altri ancora di occuparvi totalmente della gestione casalinga. 

Fondamentale a mio avviso è sapere dare una risposta di quanto tempo avrete bisogno per svolgere il tipo di lavoro richiesto. Non rispondete a caso, un' idea del tempo che ci vuole lo dovete avere, valutate le dimensioni della casa, l'eventuale ordine in cui la potete trovare, la presenza o meno di bimbi piccoli, di animali domestici, del numero dei componenti della famiglia. 

Se poi le ore di lavoro richieste non sono tali da permettere di fare i lavori straordinari, fatelo presente e proponete delle giornate extra una volta al mese o in determinati periodi dell'anno. Spesso mi è capitato di sentirmi dire che nelle ore a disposizione  non vi era il tempo necessario per fare tutto, dimenticandosi che al colloquio avessi fatto ben presente che avevo questa esigenza, (altro poi non sono che le famose pulizie di primavera quelle che facevano le nostre mamme).

Mi rendo conto che quando il lavoro della settimana è svolto presso diverse famiglie, di fatto esiste un piano operativo per ogni giorno, ma si rende (a mio avviso) necessario tenere degli spazi liberi per queste richieste. 

Credo che sia un comportamento professionale e ricordiamoci che stiamo parlando di voler fare la differenza. 

Un valore aggiunto:  se siete bravi in cucina fatelo presente. È veramente difficile trovare persone che si sentono di farlo. Ovviamente non vi è chiesto di essere Cracco ma neanche di preparare da mangiare come a casa vostra a meno che siate un guru della cucina casalinga. Insomma un minimo di professionalità in cucina ci deve essere. 

Suggerimenti

Sarebbe opportuno indossare una specie di divisa o semplicemente un grembiule sopra gli abiti.

Le scarpe in casa NO. Se entrate in una casa con il parquet men che meno ma in ogni caso cambiatevi le scarpe. Due semplici e banali motivi. Non portare lo sporco da fuori ed evitare di lasciare impronte, righe o altro. Usate delle ciabatte adatte. 

Non lasciate mai dei lavori da finire: come fare la lavatrice e lasciare da stendere. 

Per molti che mi stanno leggendo saranno cose scontate ma sappiate che non è così per tutti,  e parlo per esperienza. Spero che questi consigli siano stati utili ed interessanti. 

È ricordate di non dimenticare mai il vostro "borsone" ( una brava Mary Poppins lo ha sempre con se) e il vostro più bel sorriso.

Ricordate: in una casa allegra tutti saranno più felici! 

 

Leggi anche: 

Come organizzare le faccende domestiche

 

Blog Viaggi