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... siamo importanti e necessari e, qualcuno fra noi lo è più di altri...chi dona un sorriso e una speranza è una persona speciale!

All'inizio di questa emergenza avevo deciso di non scrivere nulla al riguardo.
Le cose sono però un pò cambiate; i tempi si stanno decisamente allungando con una ulteriore proroga che coinvolgerà anche la festività della Pasqua.
E così mi lascio ad un paio di considerazioni, poche cose da dire, a mio avviso hanno già detto tanto e in tanti.
Sembra di essere stati catapultati nella brutta trama di un telefilm degli anni ‘70...


... perchè diciamolo non eravamo preparati ad un evento così devastante. Ma forse come ha detto nella sua omelia Papa Francesco “eravamo sani in un mondo malato”. L’ho già scritto, quando sarà passata questa emergenza sarà necessario iniziare a pensare che questa nostra Terra la dobbiamo proteggere.

E ancora recita "Siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo trovati sulla stessa barca fragili e disorientati, ma allo stesso tempo importanti e necessari, chiamati a remare insieme e a confortarsi a vicenda. Su questa barca ci siamo tutti. Ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme. Nessuno si salva da solo”.

Queste parole mi sono entrate dentro e mi hanno fatto pensare a quanto sia importante la solidarietà, la collaborazione, il sostenersi l’uno con l’altro.
Nel mio piccolo ho iniziato una volta al giorno a telefonare ai parenti o amici per avere loro notizie, scambiare qualche battuta, ricordare i vecchi tempi e far sentire che ci sono.

Siamo stati presi alla sprovvista è vero ma è anche vero che probabilmente il problema è stato sottovalutato. Non voglio dare giudizi non ho la  competenza .
Sicuramente paghiamo lo scotto di anni di tagli alla sanità, all’assistenza delle fasce deboli, non abbiamo tenuto conto che siamo un popolo di “vecchi”, una parola che abbiamo sentito dire forse fin troppe volte. Ma gli anziani sono la memoria storica di questo paese. E di questo ne ho parlato già da tempo, se non ricordo male è stato uno dei primi articoli che ho scritto sul “Il Mondo di ViVi". La società moderna e la famiglia.

Ma siamo importanti e necessari. Lo siamo per unirci nella preghiera, abbiamo fatto tanti flash mob, abbiamo applaudito ma secondo me dobbiamo ancora pregare e tanto.



Ma siamo importanti e necessari e, qualcuno fra noi lo è più di altri.
Lo sono i medici e gli infermieri, che lottano quotidianamente per salvare persone e confrontarle dove è possibile, con turni massacranti di 12 ore, che spesso si ammalano e che se non si ammalano quando tornano a casa hanno paura di avvicinarsi ai propri familiari.
Lo sono gli operatori sanitari in genere, gli oss e le oss delle case di riposo, che sono diventati gli angeli custodi dei nostri “nonni” o dei nostri genitori, che grazie alla tecnologia ci mandano i video messaggi o ci fanno le video chiamate per fare sentire ai parenti che noi ci siamo, non li abbiamo abbandonati ma come diciamo ai bimbi c’è un virus saltellante.
Lo sono coloro che ci fanno la spesa al supermercato e la consegnano a casa, senza farci uscire, chi fa le pulizie e chi è in prima linea in questa emergenza.
Lo sono gli operatori della protezione civile, lo sono le organizzazioni umanitarie che supportano le Autorità Sanitarie locali.
Oggi vi voglio parlare di una di queste organizzazioni: Medici senza frontiere.
Hanno messo a  disposizione i loro medici e la loro esperienza, in contatto con la task force del governo per capire dove e in che modo dare il loro supporto. Lo hanno definito “un piccolo contributo al grandissimo sforzo messo in piedi dal sistema sanitario nazionale”.
Un’équipe di medici e logisti MSF ha iniziato la propria attività verso la metà di marzo a supporto degli ospedali di Lodi, Codogno, Casalpusterlengo e Sant’Angelo Lodigiano.
In seguito hanno anche avviato un attività nelle Marche con le strutture per anziani, le persone più vulnerabili alla malattia.
Claudia Lodesani, infettivologa e Presidente di MSF Italia, in una intervista dichiara: “ abbiamo offerto la nostra disponibilità anche in altre regioni, dalle più colpite a quelle in cui le azioni di prevenzione potrebbero avere un importante impatto per limitare i contagi, e speriamo di ricevere altre conferme per poter assistere ancora più persone.”


Questi operatori sono a fianco e a supporto non solo dei malati ma anche degli operatori ospedalieri e delle strutture.
Operano in oltre settanta paesi, da quelli più poveri a quelli  dove sono state presenti calamità naturali o conflitti,  in condizioni molto difficili,  ma oltre a dare il loro supporto riescono a formare altri operatori nei luoghi di appartenenza, fornendo assistenza medica, chirurgica, vaccinazioni, cibo e acqua potabile.
E quando l’emergenza sarà passata ricordiamoci di chi come loro è stato in prima linea e lo sarà sempre a fianco delle persone più vulnerabili,  chi dona un sorriso e una speranza è una persona speciale!

Medici senza frontiere

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