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Voglio tornare ad essere una donna libera, una madre senza paure per i suoi figli. Voglio tornare a vivere!

Il covid è tornato e questa volta dilaga in maniera impressionante. Forse è meno aggressivo ma conosco molte persone che al momento lo hanno contratto e fortunatamente curato da casa.
Il covid è tornato, preannunciato da tempo da medici e scienziati, sarebbe stato alle porte dell'autunno.
Avrete sicuramente sentito parlare della diligenza del buon padre di famiglia.


Ne viene dal diritto privato e il suo significato in modo semplice esprime il concetto di responsabilità, lealtà, rigore. Si presume che il buon padre di famiglia faccia delle scelte o svolga dei lavori in maniera corretta  tutelando la propria famiglia e mettendo i suoi bisogni al centro dell'attenzione.

Arrivo al punto

Sono pienamente convinta che il ritorno del virus fosse inevitabile così come ci è stato spiegato dalla scienza, sono pienamente convinta che non tutti si siano comportati in questi mesi estivi in maniera adeguata. Abbiamo assistito agli assembramenti, i locali gremiti di persone, i giovani senza mascherina e senza distanziamento sociale, non c'è coviddi, la mascherina non la porto perché sudo, fa caldo, fa freddo, ho l'asma. Poi sono arrivati i negazionisti.
Sono però convinta che il governo avrebbe potuto sfruttare al meglio le risorse a sua disposizione. Il famoso " buon padre di famiglia". Ora si aprirà il dibattito, molti non saranno d'accordo, altri diranno che faccio discorsi da bar ma io la penso esattamente così.
La maggior parte degli italiani si è comportata nel massimo rispetto delle regole, dall'inizio del lockdown e a seguire, e meritava delle scelte vincenti.
Le meritavano tutti gli operatori sanitari che rischiano di ammalarsi ogni giorno e sono sottoposti a turni estenuanti. Le meritavano i nostri anziani, già chiusi nelle case di riposo, ora rinchiusi nella propria stanza per non venire a contatto con gli altri ospiti. Mia madre passa la sua giornata tra letto e carrozzina e giro su se stessa! Le meritavano i bambini che si adattano alle situazioni in un attimo. Hanno perso un anno di scuola, hanno dato esami on line, hanno fatto la Dad. Portano la mascherina 5 o 8 ore tutti i giorni ma non si lamentano mai.
È invece? Invece abbiamo comprato i banchi con le rotelle ma è arrivato il virus e abbiamo chiuso le scuole. Abbiamo dato i monopattini e le bici elettriche invece di pensare di aumentare i trasporti pubblici, lo so tutti a scrivere che erano di competenza delle regioni.
Abbiamo le rianimazione ma non abbiamo il personale preparato per gestirle.
I pronti soccorsi e gli ospedali sono al collasso di nuovo.
Il virus ha mostrato le debolezze del sistema. Paghiamo lo scotto di anni di tagli alla sanità. Ma in questi mesi poco è stato fatto. Non riusciamo neanche a stabilire l'appartenenza di una regione in un colore o in un altro!
Siamo stanchi, provati, stressati e depressi. Abbiamo perso un anno di vita e ancora peggio dobbiamo dire " di doman non c'è certezza".
Il punto di forza era dare risorse a tutto il comparto ospedaliero, nelle case di riposo e ai medici di base. Sarebbe stato opportuno dare delle indicazione precise ai medici di base, i pronti soccorsi sono in sofferenza perché vengono ricoverate persone che  potrebbero essere curate a casa. Ma cosa fai se quando chiami il tuo medico una segreteria telefonica dice di chiamare il 112 se hai sintomi covid o la guardia medica nei festivi e dopo le 19?
Poi ci sono gli altri che invece hanno perso la vita per visitare i loro pazienti nelle loro case uno a uno.
Via alla campagna per il vaccino influenzale ma se vuoi farlo non lo trovi, ops abbiamo avuto un problema mancano le dosi!
I tamponi vengono fatti dopo giorni se non settimane e il tracciamento si è perso quasi subito! Per tutto c'è sempre una giustificazione pronta ma facilmente discutibile.
Ho voluto raccogliere la testimonianza di un'infermiera di un pronto soccorso.
Mi spiega che in realtà molto è stato fatto ma è come una goccia in mezzo al mare.
Molto presidi ospedalieri sono stati acquistati ma non vanno bene e questo perché chi compra non ha la competenza. Manca il personale e quello che c'è spesso è precario. I contratti di lavoro e le retribuzione sono bloccate da tempo e da tempo  non vengono pagati gli straordinari e il personale non può usufruire delle ferie, sempre per mancanza di organico.
Attualmente i  pazienti  sostano al pronto soccorso per ore, dalle 20 fino alle 15 del giorno dopo, in attesa che i reparti  facciano le dimissioni di chi è guarito o può curarsi da casa. Le ambulanze stazionano per diverso tempo per le sanificazione o per essere disinfettare, le persone addette sono poche.
Meritavamo tutto questo? Certo che no!
È inutile dare colpa a chi ha governato negli anni passati, perché se è pur vero che i tagli che hanno toccato sanità, scuola, assistenza negli anni addietro hanno fatto crollare il paese in un momento di emergenza, è pur vero che molti rappresentanti dei cittadini già c'erano e avevano solo la maglia di una squadra diversa.
Il tempo per fare scelte più coerenti c'era ma sarebbe stato opportuno dialogare meglio e scegliere persone più qualificate.
C'è ancora una cosa che mi ha fatto arrabbiare. Sono stati chiesti sacrifici economici a tutti ma ai piani alti? Qualche riduzione da utilizzare per pagare meglio il personale sanitario in prima linea?
Non so se andrà tutto bene, voglio credere di sì, voglio tornare alla normalità, voglio abbracciare mia madre che non faccio dal 21 febbraio, voglio tornare a viaggiare, al ristorante, al cinema o teatro.
Voglio tornare ad essere una donna libera, una madre senza paure per i suoi figli. Voglio tornare a vivere!

Da “Padroni di niente”, il nuovo singolo di Fiorella Mannoia.
Un invito a concentrarsi di più sul valore della vita e su ciò che ad essa dà senso.
"C'è che siamo padroni di tutto e di niente
C’è che l’uomo non vede, non parla e non sente
Qui c’è gente che spera in mezzo a gente che spara e dispera l’amore
Qui c’è chi non capisce che prima di tutto la vita è un valore".


 

La società moderna e la famiglia

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